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Specialisti del centro: dietologa e nutrizionista

Immagine rappresentante la piramide alimentare

Presso il nostro centro, previa prenotazione, è possibile avvalersi delle prestazioni di una dietologa (laureata in medicina e chirurgia con specializzazione in dietologia/scienze dell'alimentazione umana) o di una nutrizionista (laureata in scienze biologiche con indirizzo fisiopatologico e con master in dietologia e nutrizione umana).


Un'alimentazione corretta è un'esigenza, mangiando in modo giusto si possono prevenire le malattie cardiocircolatorie, il diabete alimentare e quant'altro. È compito dello specialista stabilire il fabbisogno energetico di un individuo e, in base a tutta una serie di fattori, impostare un regime alimentare corretto, che tenga conto di eventuali patologie o disturbi e della persona nella sua globalità. La dieta/il programma alimentare non è un'imposizione o una punizione, ma l'insieme di una serie di indicazioni su cosa e come mangiare, come abbinare gli alimenti, in modo da raggiungere il risultato prefissato.

Il nutrizionista fornisce un'educazione alimentare che è mirata, a seconda dei casi, dal dimagrimento graduale perdendo massa grassa e non massa magra, all'alimentazione dello sportivo altamente personalizzata. Un alleato indispensabile nella lotta al sovrappeso è l'attività fisica: il movimento ci permette di raggiungere più rapidamente la meta. Lo specialista determina il fabbisogno energetico giornaliero del soggetto, ossia l’apporto di energia di origine alimentare necessario a compensare il dispendio energetico.

Il tutto si compone della determinazione dei seguenti fattori:

  • il consumo metabolico a riposo, indicato come metabolismo basale, che rappresenta il 60-70% del totale, escludendo gli stati straordinari e patologici;
  • l'effetto termogenico indotto dal movimento, indicato come metabolismo cinetico (tra cui lo sport e l'attività lavorativa), che rappresenta il 15-30%;
  • la termogenesi indotta dagli alimenti (tenendo conto dell'attività motoria e della resa digestiva che varia a seconda del cibo), che rappresenta il 5-15%.

Una volta stabiliti questi valori, a seconda delle esigenze del soggetto, ci trova di fronte a diverse possibili situazioni che andiamo ad analizzare qui di seguito.


Necessità di elaborazione di una dieta per la perdita di peso/dimagrimento (calo ponderale):

Immagine rappresentante degli alimenti su di una bilancia avvolti da un metro da centimetria

sovrappeso ed obesità sono tra le malattie più diffuse nel mondo moderno, e loro sua diffusione è legata alla evoluzione delle abitudini alimentari e degli stili di vita. Sebbene esistano anche dei fattori genetici coinvolti nello sviluppo di queste patologie, l'associazione di uno stile di vita sedentario e di abitudini alimetari quantitativamente e qualitativamente scorrette è il principale fattore causale. Dal punto di vista nutrizionale gioca un ruolo preponderante il consumo di bibite zuccherate in sostituzione dell’acqua (che non ha calorie) e di alimenti ad alta densità energetica come snack dolci o salati. Il principale intervento nutrizionale per prevenire il sovrappeso e l’obesità è il privilegiare cibi a bassa densità energetica, come frutta e verdura, e carboidrati complessi (ad alimenti ricchi in zuccheri e amido, preferire alimenti più ricchi in fibre, a base di cereali integrali). Queste scelte alimentari contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà diminuendo l’apporto di calorie, e ad aumentare l’assunzione di micronutrienti. All’intervento nutrizionale va ovviamente associata la correzione dello stile di vita in favore di una maggiore attività fisica.

E’ importante inoltre ricordare che per poter offrire un corretto piano nutrizionale occorre, tramite alcune misurazioni, stabilire l’indice di massa corporea e la composizione corporea.

L’indice di massa corporea (IMC) è data dal rapporto tra il peso espresso in Kg ed il quadrato dell’altezza espressa in metri e stabilisce dei range:

  • 18.6-24.9 = NORMOPESO
  • 25.0-29.9 = SOVRAPPESO
  • 30.0-34.9 = OBESITA’ 1° GRADO
  • 35.0-39.9 = OBESITA’ 2° GRADO
  • > 40 = OBESITA’ MORBIGENA

Esso è un indice epidemiologico. Esiste infatti una profonda correlazione tra l’IMC e il rischio di mortalità per complicazioni cardiovascolari (inclusa l’ipertensione), diabete e malattie renali. Tuttavia non consente sempre una valutazione sufficientemente obiettiva della composizione corporea a livello individuale. Per questo occorre stabilire la quantità di massa magra e di quella grassa. Infatti se mettiamo a confronto uno sportivo a livello agonistico e un uomo sedentario con lo stesso IMC che corrisponde al sovrappeso, il primo avrà un peso dovuto alla massa magra, l’altro alla massa grassa.


Necessità di elaborazione di una dieta per la prevenzione di patologie:

Immagine rappresentante gli alimenti suddivisi per tipologie

la dieta può rivestire un fattore importante nella prevenzione di alcune patologie, anche tenendo conto il considerevole innalzamento della soglia di longevità nelle società moderne che portano alla luce effetti a lungo termine, oltre ai dati relativi alle più note malattie da carenza.

Diabete: il diabete di tipo 2, è la forma di diabete più diffusa nel mondo. Tra le cause predisponenti figurano il sovrappeso e l’obesità e il consumo elevato di alimenti grassi e dolci. Per prevenirlo viene raccomandata una riduzione dei grassi nella dieta, in particolare di quelli saturi, e la sostituzione degli alimenti ricchi in zuccheri e amido con alimenti integrali più ricchi in carboidrati strutturali.

Malattie cardiovascolari: le malattie del cuore e dei vasi sanguigni sono una delle maggiori cause di mortalità a livello mondiale (l'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS - ha calcolato che rappresentano un terzo delle cause di morte) e rappresentano uno dei maggiori settori di interesse dal punto di vista nutrizionale. Numerose abitudini alimentari sono considerate alla base dello sviluppo di queste patologie, in particolare l’elevato consumo di alimenti ricchi di grassi saturi e colesterolo, di sale e di zuccheri e il limitato consumo di frutta e verdura. I grassi nella dieta sono stati estensivamente studiati in relazione alle malattie cardiovascolari e in particolare coronariche. Gli acidi grassi saturi, in particolare quelli contenuti nei grassi di origine animale, aumentano il cosiddetto “colesterolo cattivo” nel sangue (quello legato alle lipoproteine LDL). Per questo le fonti di grassi nella dieta dovrebbero essere prevalentemente vegetali: gli oli infatti hanno un alto contenuto in acidi grassi polinsaturi, che non hanno effetti negativi in relazione a queste malattie. Tra gli acidi grassi insaturi , quelli in configurazione trans hanno ugualmente effetti negativi sulla salute. Questi tipi di grassi sono prodotti nella idrogenazione dei grassi di origine vegetale (che viene fatta a livello industriale per la preparazione di sostituti del burro, come le margarine) e nel processo di frittura degli alimenti. Per agire su questi fattori di rischio, si raccomanda un ridotto consumo di alimenti fritti, un elevato consumo di pesce, che è una fonte di acidi grassi protettivi omega 3 e omega 6, e di oli vegetali che forniscono acido alfa linolenico. Questi acidi grassi hanno un effetto protettivo sulle arterie. Inoltre la recente scoperta delle proprietà dei fitosteroli (estratti principalmente dalla soia) di ridurre il colesterolo cattivo, ha notevolmente aumentato la disponibilità di alimenti arricchiti di questi composti. La fibra dietetica, costituita da una serie di carboidrati che vengono solo limitatamente o per niente digeriti dall’uomo, è in grado di ridurre il colesterolo nel sangue, anche se i meccanismi alla base di questo fenomeno non sono ancora del tutto chiariti. Le fonti di fibra dietetica sono soprattutto i cereali integrali, la frutta e la verdura. La riduzione dell’assunzione di sale è un altro fattore nutrizionale importante nella prevenzione delle malattie vascolari, in quanto l’alta pressione sanguigna è uno dei principali fattori associati all’infarto. Una dieta iposodica (a basso contenuto di sale) deve tener conto non solo della riduzione del sale aggiunto, ma anche del sale intrinseco contenuto nei cibi e nell’acqua. Alcune sostanze presenti nei vegetali, in particolare i flavonoidi e il folato sembrano avere un effetto protettivo contro le malattie cardiovascolari. Tuttavia le osservazioni epidemiologiche sono state largamente disattese dalle sperimentazioni cliniche.

Tumori: frutta e verdura hanno un ruolo preventivo importante. Esistono moltissimi fattori, identificati e non, che contribuiscono allo svilupparsi del cancro. Tra quelli identificati i più importanti sono il fumo, la dieta, il consumo di alcool, l’attività fisica, infezioni, fattori ormonali e radiazioni. L’OMS ritiene che i fattori dietetici possano spiegare circa il 30% dei casi di cancro nei paesi industrializzati. Tra i fattori che aumentano l’incidenza di cancro c’è il sovrappeso/obesità, il consumo di alcool e il consumo di carni conservate e salate (come gli insaccati), mentre il fattore preventivo più importante è il consumo di frutta e verdura.

Osteoporosi: l’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una demineralizzazione delle ossa e conseguente suscettibilità alle fratture. Anche se la dieta ha un ruolo minore nello svilupparsi di questa patologia, alcuni micronutrienti come calcio e vitamina D appaiono importanti in particolare nell’età adulta. La carenza di vitamina D causa rachitismo nei bambini e osteomalacia negli adulti. Altri micronutrienti giocano un ruolo nella promozione della salute delle ossa, come zinco, rame, manganese, vitamine A, C, K, B, potassio e sodio. La maggiore fonte alimentare di calcio è rappresentata da latte e latticini, ma in diete in cui questi sono carenti l’apporto può essere garantito da adeguati sostituti come broccoli e cavoli, legumi e sottoprodotti di alcuni legumi (come il tofu).


Necessità di elaborazione di un piano nutrizionistico ottimale ed ottimizzato per atleti/sportivi/persone attive di qualunque livello (da chi ha completato un periodo di dieta ottenendo il calo ponderale prefissato al corridore della domenica, dallo sportivo amatore all'atleta semi-professionista/professionista:

Immagine rappresentante degli alimenti e persone che svolgono attività sportiva

una buona alimentazione mantiene sano il nostro organismo e lo fa funzionare al meglio. Se questo è valido per qualunque persona "normale", che svolge una vita più o meno sedentaria, ancor più lo è per coloro praticano uno sport e dal proprio corpo devono ottenere molto di più in termini di prestazioni fisiche e consumo energetico. Per chi fa attività sportiva, infatti, l'alimentazione riveste un ruolo determinante ed è importante che lo sportivo sappia quali sono gli alimenti che lo possono aiutare nella propria attività ed in quali quantità e modalità deve assumerli per poterne trarre tutti i benefici possibili. Esistono infatti differenze nell'alimentazione da seguire, in funzione del tipo di attività che si pratica:

  • sport di resistenza (maratona, fondo e mezzofondo, sci e ciclismo): necessita di una grande scorta di carboidrati che garantisca ai praticanti di questi sport un apporto di glicogeno sufficiente a fornire energia durante gli sforzi prolungati;
  • sport di forza (sollevamento pesi, lancio del peso, martello o disco): è importante l'apporto proteico, che favorisce lo sviluppo della massa muscolare. Ovviamente, non deve mancare una buona percentuale di carboidrati, che forniranno il necessario apporto di energia, senza il quale l'organismo sarebbe costretto ad intaccare le riserve di proteine. L'apporto di grassi deve essere invece moderato, per consentire un ottimale consumo delle proprie energie;
  • sport di velocità e scatto (gare di sprint, salto in lungo, 100 metri, nuoto sulle brevi distanze): sarà molto importante un giusto apporto di carboidrati, l'unico nutrimento che garantisce energia immediata con il minor dispendio di ossigeno. Inoltre, i carboidrati garantiscono la concentrazione mentale e la velocità di reazione. Altrettanto importanti per questi sportivi sono le vitamine ed i sali minerali.

Inoltre, un alimento che non deve mancare nella dieta di qualunque sportivo, sia esso fondista, velocista o sollevatore di pesi, è l'acqua: preziosa fonte di sali minerali ed elemento essenziale per una buona costituzione dell'organismo umano. Un'altra importante considerazione va fatta riguardo al tempo di digestione dei vari alimenti: è infatti importantissimo non appesantire lo stomaco che, altrimenti, sottrarrebbe preziose energie all'organismo per digerire gli alimenti pesanti che si sono ingeriti. Bisogna ricordare che più i cibi sono grassi, maggiore è la loro permanenza nello stomaco; che i cibi sminuzzati o ben masticati hanno permanenza più breve rispetto ai cibi interi e che gli alimenti liquidi, le minestre e le bevande sono in assoluto gli alimenti più digeribili e lasciano lo stomaco nel tempo più breve rispetto a tutti gli altri. Ad esempio, le bevande contenenti carboidrati in varie concentrazioni lasciano lo stomaco in 15-30 minuti; frutta, latte scremato, yogurt, muesli, fiocchi d'avena necessitano di 1-2 ore; i pasti leggeri (riso con verdure, pesce, minestra con pasta in brodo, pasta con sugo di pomodoro leggero) lasciano lo stomaco in 2-3 ore; pasti normali variati (carne, patate, verdura, pasta al ragù) necessitano di 3-4 ore; infine, alimenti ricchi di grassi e i piatti ricchi di fibre (legumi, carni grasse) necessitano di 4 e più ore per lasciare lo stomaco.


In tutti i casi sopra-elencati i nostri preparatori atletici lavorano in stretta sinergia con la nostra nutrizionista al fine di abbinare programmi di allenamento specifici per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ove il soggetto sia sovrappeso verrà abbinato alla dieta un programma di allenamento per il dimagrimento dispendioso in termini di calorie/energia impiegata al fine di "bruciare" il più possibile la massa grassa ed allenare la massa magra (vedi circuit training e programmi per il dimagrimento), ove invece trattasi di sportivo che cerca la definizione e l'ottimizzazione della performance verrà abbinato al piano nutrizionale un programma di allenamento e preparazione atletica dinamico, intenso (vedi cardiofitness/allenamento aerobico e circuit training) e mirato per lo sport da lui/lei praticato (vedi preparazione atletica per lo sport).


Alcuni servizi forniti da questa specialista:

  • analisi della composizione corporea: plicometria, centimetria
  • metabolimetria
  • elaborazione diete personalizzate per il dimagrimento/calo ponderale
  • elaborazione piani nutrizionali personalizzati al fine di ottimizzare la performance degli sportivi.


Immagine raffigurante la piramide alimetare per gli sportivi

La nostra nutrizionista: Dott.ssa Cristina Toaldo


Icona grafica della nutrizionista

La Dott.ssa Cristina Toaldo è laureata in scienze biologiche con indirizzo fisiopatologico. Ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in patologia sperimentale e molecolare presso il dipartimento di medicina ed oncologia sperimentale dell'Università di Torino. Il master in Dietologia e Nutrizione Umana, insieme a numerosi corsi di aggiornamento e approfondimento sulla corretta alimentazione in condizioni fisiologiche e patologiche, dal pediatrico all'adulto e durante stati di fisiologia speciale (impegno sportivo, gestazione, nutrice, etc.), le conferiscono una preparazione completa e specializzata nelle gestione della corretta alimentazione.

La nostra nutrizionista suggerisce:
il termine DIETA deriva dal greco "diaita" cioè equilibrio. La nostra dieta quotidiana è influenzata da mode, abitudini, tradizioni, stati d'animo e ne soffre, naturalmente, in difetto o in eccesso. Tuttavia è importante avere un'alimentazione equilibrata, che tenga conto delle reali esigenze nutrizionali del nostro organismo. Un'alimentazione equilibrata e abitudini alimentari sane e regolari influiscono molto sul nostro aspetto e sulla nostra salute. Da tempo si sa che tra cibo e salute esiste un legame diretto. Una sana alimentazione è importante non solo per il nostro benessere psico-fisico, ma anche per la prevenzione di numerose patologie, quali, soprattutto, i tumori, le malattie cardiovascolari, l'obesità, il sovrappeso, l'ipertensione, il diabete, etc. Una DIETA RAZIONALE deve rispettare esigenze nutrizionali, psicologiche, organolettiche, economiche, sociali e geografiche. Controllare le proprie abitudini alimentari, seguire delle regole di base e mangiare in rapporto alle proprie necessità ed ai propri bisogni è di estrema importanza, è una scelta di maturità e di consapevolezza senza però rendere il momento del pasto spiacevole e noioso. Non si tratta di fare sacrifici insopportabili, ma di imparare a gestire le quantità, ad ottimizzare la scelta degli alimenti, ad organizzare la distribuzione dei pasti nel rispetto dei meccanismi metabolici e biochimici del nostro organismo per nulla rinunciando al piacere della tavola. Per questo è importante conoscere le basi di un'alimentazione sana ed equilibrata e seguire alcuni piccoli accorgimenti alimentari per essere sempre in forma senza bisogno di rinunce. Il ruolo del Biologo Nutrizionista è principalmente quello di fare educazione alimentare, in modo che il paziente acquisisca una coscienza alimentare che gli permetta di mantenere "nel lungo periodo" gli obbiettivi prefissati e raggiunti. Questa coscienza alimentare non significa soltanto dimagrire, ma raggiungere un'armonia con il cibo, che permetterà di gestire al meglio le proprie attività giornaliere. Lo scopo è quello di riconoscere e soddisfare le singole esigenze con soluzioni efficaci e personalizzate che tengono conto dell'individuo nel suo complesso. Educarsi ad una corretta alimentazione e migliorare il proprio stile di vita contribuisce, in maniera determinante, a migliorare la qualità di vita e la sua durata. Il nostro organismo necessita ogni giorno di tutti i nutrienti in quantità e rapporti ben definiti. Per definire meglio queste quantità e questi rapporti è fondamentale conoscere il fabbisogno energetico del singolo individuo.

Il nutrizionista attraverso la valutazione dei parametri antropometrici e dello stato nutrizionale si preoccupa di:

  • valutare la composizione corporea ed il fabbisogno energetico individuale
  • migliorare le abitudini alimentari con strategie di sorveglianza nutrizionale
  • stesura di piani alimentari personalizzati ed equilibrati in condizioni fisiopatologiche accertate per:
    • gestione del peso corporeo (dimagrimento, aumento o mantenimento)
    • prevenzione dei danni da malnutrizione
    • vegetariani
    • diabetici
    • dislipidemie
    • sportivi
    • gravidanza, allattamento
    • menopausa
    • intolleranza al glutine (celiachia)
    • intolleranza al lattosio (deficit di beta-galattosidasi)


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